La Via Sacra dei Longobardi

I pellegrini diretti ai santuari garganici, seguivano un tragitto che conduceva nelle pianure del Tavoliere.

La Via Sacra dei Longobardi collegava direttamente la capitale longobarda Benevento al Santuario di S. Michele sul Gargano, essa era scandita da santuari posti in successione e a distanza regolare: Santa Maria di Stignano e di San Matteo in territorio di San Marco in Lamis, la Grotta di San Michele a Monte Sant’Angelo, San Leonardo di Siponto a Manfredonia e, infine, il santuario dell’Incoronata a Foggia.

Vi erano due strade che conducevano direttamente al Gargano. La prima passava attraverso la riva meridionale della laguna di Lesina mentre la seconda era quella che conduceva alla valle di S. Marco, la strada che collegava direttamente Roma con le regioni settentrionali e specialmente con la Puglia. Nelle vicinanze di Candelaro la strada si divideva: una proseguiva verso Nord- Est attraverso la valle di Stignano, S. Marco in Lamis, S. Giovanni Rotondo e Monte S. Angelo, l’altra proseguiva verso Sud- Est per collegarsi con Siponto.

Lungo questo itinerario i longobardi costruirono numerose chiese, monasteri, ospizi, posti di guardia, cappelle votive e c’erano anche luoghi di sosta con pozzi che, col tempo, sono diventati abbazie famose, come quelle di San Giovanni in Lamis, oggi convento di San Matteo, e San Leonardo di Siponto; altri sono diventate delle città come San Marco in Lamis, San Giovanni Rotondo e Monte Sant’Angelo. Gli studiosi fanno notare come la “via sacra” fosse non lastricata, questo perchè doveva apparire al viandante aspra e faticosa in quanto rappresentava il percorso di conversione che il cristiano era chiamato a compiere.

I pellegrini diretti ai santuari garganici, seguivano un percorso che legandosi alla Via Appia e attraversati l’Irpinia e il Vallo di Bovino, sfociava nelle pianure del Tavoliere. Per questa via giungevano al Gargano i pellegrini della Campania, del Lazio, della Toscana, dell’Umbria e delle altre regioni settentrionali.

Importante punto di sosta durante il cammino era l’abbazia sorta tra San Giovanni Rotondo e S. Marco, S. Giovanni de Lama (Santuario di San Matteo), situata in un punto strategico della valle che dominava il valico di Monte Celano. Il convento fu un importante centro benedettino per tutto il Medioevo, nel 1311 passò ai Cistercensi e infine ai Francescani che lo custodiscono tuttora. Dopo S. Matteo sorgeva una chiesetta dedicata a S. Giovanni, originariamente battistero con la caratteristica forma rotonda. Era sorta probabilmente in età tardo-antica, come una posta della via sacra. L’omonimo centro abitato di S. Giovanni Rotondo sorse agli inizi del secolo XI e prese la denominazione proprio dalla suddetta chiesa.

Le tracce del pellegrinaggio Garganico sono ancora impresse, ripercorrendo le vie o i tratturi, dai casolari e rustici accampamenti che i pellegrini realizzarono per riposarsi dal faticoso e spirituale cammino verso la salvezza dell’anima.

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